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» Robin Hood e Lady Marian
  • La Storia d'amore: 

Siamo in Inghilterra nel XIII secolo, pieno medioevo: Il Re Riccardo cuor di Leone, è lontano dalla sua terra e il principe Giovanni, suo fratello, approfitta del vuoto di potere, esacerbando il popolo e i nobili con tasse sempre più esose e con queste foraggia gli sgherri che lo aiutano nell’esercizio della sua tracotanza. Durante una sontuosa festa organizzata a Little Dunmow, nella contea dell’Essex, dal potente barone Fitzwalter, (uno dei capi dell’aristocrazia che costrinsero infine il re Giovanni alla firma della Magna Charta che limitava lo strapotere del sovrano), la giovane e bella figlia Mathilda (solo in versioni più tarde della storia diventerà Lady Marian) si innamora a prima vista di un cavaliere sconosciuto, che riesce a dominare tutti gli altri nella giostra e nel combattimento. Egli si dilegua nella notte, al termine del torneo. L’avido principe Giovanni, ha messo però gli occhi sulla giovane e la pretende come sua amante. Sia il potente barone Robert che la fanciulla rigettano con sdegno l’offensiva offerta di Giovanni scatenandone le ire. (Questa circostanza trova traccia anche in documenti storici, perché il barone Fitzwalter venne ufficialmente bandito all’inizio del XIII secolo).
Sul proseguo della vicenda, la leggenda e la storia si intrecciano in modo tale che è impossibile capire dove inizi l’una e dove finisca l’altra.
Matilda riesce a fuggire dalle grinfie del principe e corre a nascondersi nella foresta dove si imbatte di nuovo nel misterioso cavaliere non più nascosto dall’armatura: Robin Hood, che vive nel bosco insieme a una banda di fuorilegge, suoi amici. Molti anni più tardi, Alexandre Dumas padre descriverà l’eroe come “
un nobile proscritto, protettore dei poveri, sostegno degli infelici, vendicatore degli oppressi “e lo stesso Robin dirà di sé: Se porto via denaro al ricco, non tolgo mai nulla al povero. Odio la violenza, cerco di non versare sangue, amo la patria mia: solo la gente normanna mi è odiosa perché è gente tiranna.
Dopo alcuni scontri fra Giovanni, Matilda e Robin Hood, re Riccardo torna dalle crociate, il nostro eroe rientra in possesso del suo castello e del suo rango. Matilda, ha finalmente coronato il suo sogno sposando Robin e divenendo contessa di Huntingdon. La pace è però di breve durata: Riccardo muore in breve tempo, e la corona passa al crudele Giovanni. Il nuovo re non esita a mettere nuovamente una taglia sulla testa di Robin Hood, e nel giro di pochi anni l’eroe del popolo muore, lasciando Matilda in balia della crudeltà del re. La donna cerca protezione nel priorato di Dunmow ma con il pretesto di cercare la pace, il Re trama la sua uccisione; invia un ignaro cavaliere a portarle un dono mortifero. La leggenda narra che, in pochi istanti, avendo indossato il braccialetto donatole, la donna divenne terrea, morendo in un batter d’occhio. Matilda venne sepolta circondata dai fiori, e mantenendo il sorriso anche dopo la morte. Altre versioni della storia, tra cui quella che si legge nel romanzo attribuito ad Alexandre Dumas padre, narrano che lei, ferita a morte in battaglia, morì tra le braccia del suo amato, benedicendolo fino all’ultimo.  Pazzo di dolore, Robin Hood, non riuscì più a mantenere i possessi e proteggere il suo popolo e ammalatosi, trovò la morte in un monastero, dove una suora, presso la quale era stato inviato per curarsi, vendicò la morte del fratello, avvenuta per mano di Robin. Alla sua morte, circondato dai suoi amici di sempre, fu sepolto sotto l’albero degli Incontri, accanto alla sua amata Marian, come desiderava.
Questi personaggi sono stati scandagliati dagli studiosi e le ipotesi sulle origini e sulla identità di Robin Hood sono più numerose delle frecce della sua faretra: nobile sassone decaduto e divinità dei boschi strettamente connesso alle festività dei Giochi di Maggio (che si svolgevano a maggio e all'inizio di giugno, più comunemente intorno a Pentecoste); e così pure Marian la cui figura, anch’essa connessa ai giochi di Maggio, forse adombra una pastorella di nome Marion, innamorata del pastore Robin (così pare si evinca da un’ opera francese del 1282: Le Jeu de Robin et Marion di Adam de la Halle. Ma ci si è sbizzarriti, facendo di questo personaggio femminile di volta in volta una Regina o Signora di Maggio o il Primo Maggio stesso, o una originaria personificazione della Vergine Maria, quando non una prostituta al servizio di un frate lascivo. La figura di dama gentile e del fuorilegge onesto appaiono associate nel XVI e da lì, sono arrivati fino a noi.
 Comunque sia Robin Hood, coraggioso signore della foresta di Sherwood e la sua innamorata Lady Marian, ancora oggi restano paladini di coraggio e purezza di sentimenti. 

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