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» Romeo e Giulietta

La Storia d'amore:

L’azione si svolge nella bella Verona, dove fra due famiglie di eguale nobiltà, per antico odio nasce una nuova discordia, che sporca di sangue le mani dei cittadini. Da questi lombi discendono i due amanti, che nati sotto contraria stella, dopo pietose vicende, con la loro morte, annientarono l’odio di parte. Le tremende lotte del loro amore, già segnato dalla morte, l’ira spietata dei genitori, che ha fine soltanto con la morte dei figli”.
È un amore potente e smisurato, non dosato né dosabile attraverso l’esperienza di vita che i due adolescenti ancora non possono avere.  È un’ode quella che il tragediografo mette in bocca di Romeo che, con lucido delirio, descrive il sentimento dal quale è preso: “O amore furioso! O odio amoroso! O tutto, creato dal nulla! O leggerezza che gravi! O seria vanità! Caos informe di graziose forme! Piuma di piombo! Fumo luminoso Gelido fuoco!
Romeo ha sedici anni, Giulietta, come ci dice la sua balia: “quando sarà arrivata la notte della vigilia della festa (del raccolto), lei avrà quattordici anni". Si affacciano titubanti e irrequieti alla vita, come tutti i ragazzi di qualsiasi epoca: ci sono le feste e i balli, l’ingenuità e il desiderio di libertà, gli amici sfrontati con cui andare in giro di notte per la città, l’amore che esplode inaspettato, l’incontro proibito e pericoloso:  “Ho scavalcato le mura sulle ali dell’amore, poichè non esiste ostacolo fatto di pietra che possa arrestare il passo dell’amore, e tutto ciò che amore può fare, trova subito il coraggio di tentarlo: per questi motivi i tuoi familiari non possono fermarmi”; ci sono i genitori egoisti, con cui non esiste dialogo, e gli odi di parte. E loro, innamorati e pronti a rinunciare a tutto quello che per la società è fonte di agi e di rispetto: “o Romeo, Romeo, perchè sei tu Romeo? Rinnega tuo padre e rifiuta il tuo stesso nome. Ovvero, se proprio non lo vuoi fare, giurami soltanto che mi ami, ed io smetterò di essere una Capuleti!”.
I nomi dei Cappelletti e dei Montecchi compaiono “già tristi”, nel VI canto del Purgatorio ma Dante non fa alcun riferimento alla tragica storia dei due giovani innamorati e non sappiamo se una prima narrazione di questa vicenda circolasse già all’epoca, dato che l’ispirazione della vicenda si fa risalire addirittura alle vicende di Piramo e Thisbe raccontate nelle “Metamorfosi” di Ovidio. È certo che quando, nel 1595, Shakespeare mise in scena “Romeo e Giulietta”, la storia dei due giovani era già nota: il componimento poetico “The tragical history of Romeus and Juliet” di Arthur Brooke risale al 1562, fu la principale fonte d’ispirazione del tragediografo inglese. D’altro canto, ritroviamo la stessa materia nella Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti, pubblicata nel 1530 da Luigi Da Porto, ambientata a Verona e con protagonisti proprio Romeo e Giulietta; andando ancora indietro nel tempo, la storia dell’amore osteggiato dagli odi familiari compare in seno alla tradizione novellistica italiana che vantava, tra il Trecento e il Cinquecento, una notevole diffusione in Europa. Nella novella, ambientata a Siena, di “Mariotto e Ganozza” di Masuccio Salernitano, composta nel 1476, compaiono tutti gli elementi della tragedia shakespeariana: il matrimonio segreto, il frate colluso, la rissa in cui perde la vita un giovane nobile della città, l'esilio dell’amato e il matrimonio forzato di Ganozza, la pozione e il messaggio all’innamorato, che fatalmente si smarrisce. Nel racconto di Masuccio, Mariotto viene catturato e decapitato e Ganozza muore di dolore. L’impianto dell’opera è quindi sovrapponibile anche se l’ambientazione solare e mediterranea della novella italiana e l’insistenza, almeno al principio, sull’aspetto più spensierato ed erotico della relazione, marcano le evidenti differenze che i due autori hanno nel trattare una identica materia. Mentre Ganozza inghiotte spensierata la pozione, Giulietta è assalita dal terrore nel bere il filtro, e le parole che proferisce suonano come sinistri presagi della catastrofe che incombe: “Addio! Il cielo sa quando ci rivedremo! Sento nelle vene un leggero freddo brivido di paura che quasi gela il calore della vita! Shakespeare quindi riplasmò la storia, elevandone lo stile e inventando alcuni personaggi minori di intensa caratterizzazione, come Benvolio, cugino di Romeo, dal carattere profondo e riflessivo, amante della pace, come suggerisce il suo stesso nome, che sarà testimone della tragedia, la nutrice, che rappresenta un momento di comica leggerezza, Mercuzio,  figura di straordinaria potenza drammatica, spirito irruento e libero, figlio del Principe di Verona, amico fraterno di Romeo: sarà lui, colpito a morte da Tebaldo, rampollo ed erede delle ricchezze dei Capuleti, cugino di Giulietta e dunque ormai parente acquisito di Romeo, per via delle segrete nozze, a scagliare la terribile e nota maledizione: “Peste colga entrambe le vostre famiglie!” . Le morti incrociate degli amanti, al culmine del dramma, rimangono indelebili nella memoria di spettatori e lettori avvinti nell’eterno e trionfale connubio di Eros e Thanatos: Amore eleva le anime in cielo e Morte che trascina i corpi sottoterra.

 Bibliografia presente nella Biblioteca di Selargius:

  • Libri: per visualizzare l'elenco dei libri proposti clicca su questo link
  • Film: per visualizzare l'elenco del materiale video disponibile clicca su questo linK
  • Musiche e Canzoni:
    Romeo and Juliet dei Dire Straits
    in Making movies / Dire Straits. - London : Vertigo : Mercury, [1996]. - 1 compact disc (36 min., 39 sec.) : digit., stereo ; 12 cm (Collocazione MUS G DIRE STRAITS MAK)

    Heroes di David Bowie in Best of Bowie / [David Bowie] - [Europe] : Emi, p2002. - 1 compact disc : stereo + 1 fasc. ; 12 cm (Collocazione MUS G BOWIE BESOB)

  •   Altre risorse:

Per visualizzare il dipinto di  Benjamin West  “Romeo and Juliet” del 1778 che è in mostra al New Orleans Museum of Art di New Orleans LA clicca su questo link di google arts and culture

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