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» Nastagio degli Onesti

La Storia d'amore:

Un giovane di Ravenna, Nastagio degli Onesti, si innamora della nobile figlia di tale Paolo Traversari, ma la fanciulla, fiera della propria sopravanzante posizione sociale e resa ancora più altera dal suo bell’aspetto, rifiuta l’innamorato. Nastagio, dilapida il patrimonio di famiglia nel tentativo di conquistarla, ma inutilmente, e disperato, arriva a pensare di togliersi la vita. Ricondotto alla ragione da amici e parenti, decide di allontanarsi dalla sua città. Un venerdì, immerso nei suoi pensieri, si addentra nella pineta di Classe e qui assiste ad una scena orrenda: una giovane donna nuda, corre inseguita da due mastini e da un cavaliere armato di pugnale, che, raggiuntala, la uccide e ne dà da mangiare il cuore e le interiora ai cani. Nastagio, inorridito, vorrebbe prestare aiuto alla donna ma gli viene intimato di non intervenire: Nastagio, non t’impacciare, lascia fare a’ cani e a me quello che questa malvagia femina ha meritato”. La donna infatti, aveva condotto al suicidio il cavaliere respinto. Nastagio decide allora di sfruttare la cosa a suo favore: invita la famiglia Traversari ad un sontuoso banchetto che si tiene nella pineta dove ogni venerdì si ripete la macabra scena. Gli invitati, assistono atterriti e impotenti all’inseguimento nel bosco e alle urla di dolore della donna; soprattutto rimane impressionata la giovane di cui Nastagio è innamorato, insieme alle altre nobili fanciulle presenti. La giovane così ripensa al suo crudele rifiuto, acconsentendo immediatamente a sposare il giovane.
Sembra quasi di vederlo Boccaccio, mentre, sornione, mischia gli ingredienti che ci vogliono per una bella storia d’amore non corrisposto:
lacrime e sospiri, paura, senso di colpa, punizione e pena e, già che c’è, calca la mano con una visione orrorosa descritta con tecnica cinematografica. È ben consapevole che questa storia, nonostante l’argomento, un tanto lacrimoso, farà trascorrere a chi legge, un bel quarto d’ora di sano svago: la giovane altezzosa capitolerà, unendosi in matrimonio a un giovane di cui molto probabilmente non è innamorata, valutando che comunque un matrimonio con un giovane e ricco innamorato vale più dei quarti di nobiltà e di una fugace bellezza; Nastagio, da buon mercante, per quanto attratto dalla fanciulla, non si rassegna ad avere dilapidato i suoi averi senza guadagnarne niente e, dopo il comprensibile smarrimento, apparecchia la sua vendetta, o meglio, il suo ricatto, e, per niente disposto ad arenarsi in amori metafisici, riesce  alla fine ad accaparrarsi l’oggetto dei suoi desideri, come ci si poteva accaparrare un carico di spezie, o di stoffe. La novella, sicuramente di gran successo ai tempi, fu illustrata in quattro dipinti commissionati probabilmente da Lorenzo de Medici a Sandro Botticelli, come dono di nozze (tema opinabile per l'occasione) a Giannozzo Pucci e Lucrezia Bini. Noi moderni, tutto possiamo dire, ammirando le tavole, tranne che ci si possa vedere un lieto fine, ma è la nostra personalissima opinione.


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