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» Inventario Cassa Rurale di Prestito

CASSA RURALE DI PRESTITO
A cura degli archivisti Dott.ri Massimo Pitti e Lorenzo Carcangiu (SISAR s.a.s.)

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La crisi economico-finanziaria, che travolse le banche sarde a partire dal 1887, ebbe profonde ripercussioni nel settore creditizio. Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento furono posti in essere una serie di provvedimenti legislativi ed amministrativi volti a risolvere il problema del credito agrario. Il legislatore si occupò in primo luogo della riorganizzazione dei Monti frumentari (o di soccorso), che contribuirono in passato a sottrarre le popolazioni dall’usura, concedendo agli agricoltori idigenti prestiti di grano per la semina o di denaro per l’acquisto di strumenti agricoli. Si affidò alla Cassa Ademprivile, sorta con la funzione di amministrare i beni ex ademprivili, il compito di anticipare denaro agli stessi Monti e di esercitare le funzioni di istituto di credito. Allo stesso tempo si favorì la costituzione e diffusione nell’isola di enti intermedi locali, distributori di credito, quali le Casse agrarie. La legge speciale n. 562 del 14 luglio 1907 stabilì le modalità di funzionamento e costituzione delle Casse agrarie. Esse potevano costituirsi per iniziativa dei monti frumentari, dei comuni, delle opere pie, di privati. La loro funzione era quella di prestare denaro agli agricoltori per l’acquisto di sementi, concimi, attrezzi rurali.

[Bibliografia essenziale: G. Muzzioli, Banche e agricoltura: il credito all'agricoltura italiana dal 1861 al 1940, Il mulino, Bologna, 1983; P. Siotto, Agricoltura e credito agrario in Sardegna, Tipografia della Libertà, Sassari, 1914; D. De Angelis, Aspetti fiscali e creditizi in agricoltura, G. Giappichelli, Torino, 1991]

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