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ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI SELARGIUS
  A cura degli archivisti Dott.ri Massimo Pitti e Nicoletta Salis (SISAR s.a.s.)  

Storia dell’Archivio

L'archivio storico conserva la documentazione prodotta dal Comune negli anni 1820 - 1980. 

L’Archivio nacque presumibilmente con l’istituzione del Consiglio comunitativo, prima forma di rappresentanza municipale, istituito nelle ville infeudate sarde nel 1771. Della documentazione relativa però a questa fase più antica nulla si è conservato ad eccezione di un atto di transazione del 1820, tra la Chiesa di Selargius e quella di Settimo San Pietro per i diritti sulle decime sui prodotti agroalimentari. Si conserva, invece, la documentazione del Comune moderno, istituito nel 1859, anche se in uno stato assai lacunoso e con una cesura a partire dal 1928, anno in cui il comune venne aggregato a quello di Cagliari e gran parte del suo archivio venne trasferito in quello della città, fino al 1947, data di ricostituzione in comune autonomo.

Dai documenti è comunque possibile ricavare qualche informazione sulla vita dell’archivio. Il 28 aprile 1859 il sindaco Serafino Caput, dando al Consiglio conto morale e materiale della propria gestione del paese, parlava dello stato degli archivi comunali e della mancanza per essi di una sede stabile. Alla loro tenuta provvedeva, infatti, con zelo il segretario comunale, il quale si addossava “l’incomodo” di custodire nella propria casa le “giunte e gli archivi del Comune” (1), in attesa che fosse ricostruita la casa comunale o, ancor prima, che fosse adattata una camera della Casa Perpignano alla tenuta carte comunali. Così l’anno successivo, lo stesso Caput encomiava ancora il segretario comunale, che teneva le carte e le pratiche “nel miglior modo possibile” e  aveva “già posto mano all’inventario generale delle med(esi)me prescritto dall’ultima legge 23 ottobre 1859, e ad una migliore classificazione e distribuzione” (2). Si era provveduto per queste operazioni alla costruzione di un nuovo archivio. Il sindaco si interessò affinché oltre alle lettere si  registrassero anche le sue “notificanze e  le provvidenze di maggior importanza” (3).

Nel 1905 fu accordata una speciale retribuzione di lire cinquanta al segretario comunale Edoardo Romagnino, per il riordinamento dell’archivio comunale, “lasciato in perfetto disordine dal suo predecessore” (4). Nel 1918 furono devolute alla Croce Rossa Italiana diverse raccolte di leggi e decreti fino al 1889, eliminate in seguito al riordino dell’archivio, perché incomplete e logore e sostituite da altre, e giacenti da anni  in un magazzino del comune (5).

Nel 1950 il Comune di Selargius, in risposta a una nota dell’Archivio di Stato di Cagliari che richiedeva l’invio di un inventario sommario delle carte dell’archivio comunale (6), descriveva il desolante stato di conservazione e di frammentarietà della documentazione, perchè all'indomani della guerra il Comune di Cagliari non potè restituire tutti i documenti, gran parte dei quali andati distrutti dai bombardamenti aerei. La parte della documentazione rimasta nello stesso periodo nei locali comunali di Selargius, in completo abbandono, subì dispersioni nei continui trasferimenti degli Uffici da un locale all’altro. Infine, l’archivio fu sistemato “provvisoriamente” in un locale di proprietà privata, in una stanza arieggiata e “in ottime condizioni rispetto alla sicurezza e all’umidità” (7), ma qui i nuovi atti comunali vennero semplicemente accatastati aumentandone il disordine e l’abbandono.

Ancora nel 1964 si ha notizia della situazione dell’Archivio e dello stato di ordinamento degli atti, da due delibere della Giunta municipale (8), da cui risulta che, non avendo il Comune una casa comunale di sua proprietà, il suo archivio era “disordinatamente stipato in un ristretto vano” di un’abitazione privata, al punto che non era possibile il reperimento e il prelevamento degli atti. Pertanto si deliberava di provvedere al suo trasferimento in un altro vano appositamente costruito e si dava incarico di riordino degli atti a del personale sotto la direzione del segretario comunale. La documentazione ritenuta non più utile e di scarso interesse storico fu individuata perlopiù in copie di liste elettorali predisposte per la consultazione, certificati anagrafici e di stato civile ordinati e non ritirati dai cittadini, domande e copia delle autorizzazioni per la vendita di vino prodotto dai propri fondi, bollettari di riscossione delle imposte di consumo e per bollette di accompagnamento. Le carte scartate, tutte relative agli anni 1947-1963, furono cedute alla Croce Rossa Italiana.

Negli anni novanta è stato redatto un elenco di consistenza dell’archivio. Dal 2004 ha preso avvio il progetto di riordinamento, con il trasferimento di tutta la documentazione, frazionata negli Uffici e negli scantinati comunali, in un locale idoneo alla tenuta dei documenti, presso il Cantiere comunale sito in Via Meucci 1.

    



1. A.S.C.S., Deliberazioni del Consiglio Comunale, delibera del 28 aprile 1859.

2. A.S.C.S., Deliberazioni del Consiglio Comunale, delibera del 26 aprile 1860.

3. Ibidem.

4. A.S.C.S., Deliberazioni del Consiglio Comunale, delibera n. 42 del 13 agosto 1905.

5. A.S.C.S., Deliberazioni del Consiglio Comunale, delibera n. 12 del 12 maggio 1918.

6. A.S.C.S., Lettera del Comune di Selargius del 18 settembre 1950 all’Archivio di Stato di Cagliari.

7. Ibidem.

8. A.S.C.S., Delibere della Giunta Municipale, n. 49 dell’8 febbraio 1964 e n. 169 del 30 maggio 1964.

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